Vivere insieme alle emozioni
A volte sembra ci governino completamente, altre le sperimentiamo senza esserne davvero consapevoli, per alcuni sono ciò che li caratterizza maggiormente, per altri una dimensione da temere e controllare. Ma quanto davvero le conosciamo? sappiamo cosa sono? E in che rapporti siamo con le nostre EMOZIONI?
Le emozioni hanno una storia di lunga data, che vede le loro prime comparse nei testi della filosofia occidentale. Platone, Cicerone, Seneca sono alcuni dei filosofi storici che si sono interrogati sulla natura e sulle caratteristiche delle emozioni. Le emozioni hanno avuto un ruolo centrale nell’arte, nella letteratura e nelle principali religioni, che via via è andato accentuandosi ed enfatizzandosi.
Cosa sono le emozioni? Sicuramente un’esperienza complessa che chiama in campo differenti componenti, tutte necessarie a definirla. Alla base delle emozioni esiste di fatto una valutazione cognitiva. Prendendo in considerazione gli elementi di una data situazione, li comprendiamo e appunto li valutiamo. Così facendo diamo vita a un’esperienza valutativa, un feeling. Il sentimento nella maggior parte dei casi porta con sé un’espressione fisica, ad esempio un battito che accelera o una sensazione di rilassamento, che spesso sfocia in un comportamento motorio.
Le emozioni hanno spesso anche un’importante componente interpersonale: si generano, si esprimono, si condividono nell’ambiente, nelle relazioni con gli altri.
Ma a cosa servono davvero? Sono una componente fondamentale attraverso cui comunichiamo e ci rapportiamo con la realtà circostante. Le emozioni ci motivano ad agire, ci informano sui nostri bisogni, sulle nostre necessità. Attraverso di loro, spesso, interpretiamo le situazioni che viviamo. Sono una delle informazioni su cui si fa più facilmente affidamento. Ci aiutano a comprendere ed avvicinarci agli altri, a conoscerci e conoscere meglio la realtà che ci circonda. Quando siamo incapaci di riconoscerle, di differenziarle, di collegarle a degli specifici eventi perdiamo il contatto con ciò che ci circonda e anche con noi stessi.
Conoscere e riconoscere il linguaggio delle emozioni è una tappa fondamentale dello sviluppo personale e sociale di ognuno. Non è un caso che si tenti di incentivare i bambini ad imparare a riconoscerle, sia negli altri sia nel momento in cui essi stessi le vivono. Tuttavia, anche da adulti si possono avere difficoltà in tal senso, soprattutto nei casi in cui, l’espressione delle emozioni è vissuta come un’esperienza potenzialmente molto stressante, preoccupante, da evitare.
Al contrario di quanto molti possano pensare, avere una buona intelligenza emotiva, sviluppata in maniera funzionale, può essere un punto di forza importante, da valorizzare proprio, per potenziare le proprie capacità adattive.
Con intelligenza emotiva si intende la capacità di percepire, comprendere, utilizzare e gestire le emozioni. Fa riferimento quindi al modo in cui si è in grado, non solo di esprimerle all’esterno, ma anche, di viverle nella propria esperienza interiore e di riconoscerle nell’espressione altrui.
Come per qualsiasi abilità, anche l’intelligenza emotiva va imparata, allenata, potenziata.
Quando le emozioni vengono vissute come spaventose, pericolose, potenzialmente troppo stressanti, si reagisce spesso evitandole, tentando di gestirle, di zittirle. Così facendo, tuttavia, il rischio che questi stati d’animo si intensifichino ed amplifichino è estremamente alto. Evitando di esporsi ad un’emozione non se ne acquisisce competenza in merito, non si impara a conoscerla, spesso si ricade negli stessi schemi disfunzionali per gestirla.
Le strategie, che mettiamo in campo per rapportarci con le nostre emozioni, possono essere improntate a metterle a tacere, piuttosto che comprenderle; ad evitarle invece di viverle. Questo amplifica le difficoltà o la mancata capacità di gestirle od elaborarle efficacemente, con il risultato indesiderato di vederle intensificarsi o non manifestarsi come dovrebbero.
Esporsi ai propri stati emotivi, iniziando ad annotarli per esempio, ascoltarli può essere il percorso più funzionale per viverli ed integrarli adeguatamente con la propria realtà. Può essere la strada per comprendere meglio ciò che ci circonda e per conoscerci veramente.