Estate e cambiamento
Durante i mesi estivi, vuoi i cambiamenti climatici, vuoi i cambiamenti di tabella di marcia, capita di avere delle importanti intuizioni sulla propria vita, su ciò che desideriamo per noi e per chi ci accompagna nell’esperienza di questa esistenza.
In un precedente articolo che riguardava Xin, l’energia della mente-cuore, abbiamo visto quanto sia importante avere un cuore vuoto, leggero: c’è bisogno di spazio per poter ricevere e accettare, prendere in considerazione ogni cosa si presenti sul nostro cammino. L’estate è connessa proprio alla sfera energetica della mente-cuore e non a caso, in momenti di vita più lenta, scanditi da pause feriali o anche da minori contatti con amici e parenti (magari lontani perchè in vacanza), ad un certo punto entriamo in contatto con una parte di noi che sta valutando la possibilità di cambiare qualcosa nella nostra vita per stare meglio, per vivere più pienamente la nostra esistenza, per essere felice. Sono momenti preziosissimi, spesso di una lucidità e di una chiarezza disarmanti.
Un’energia intensa ci inonda e ci porta a immaginare o vedere nuovi panorami. E’ come se qualcosa in noi improvvisamente emergesse e si presentificasse nel nostro mondo diurno indicandoci vie possibili da percorrere verso la nostra salute.
Spesso poi pronunciamo frasi quali “ Ho voglia di cambiare”, “devo cambiare…”, “non posso più andare avanti così”. E in queste frasi non sentiamo già più la spinta di quella improvvisa visione chiarificatrice che ci aveva liberati dall’opperssione di un cuore troppo pieno. Percepiamo qualche altra cosa che però non lavora per il nostro benessere, qualcosa che paradossalmente sta costruendo ostacoli al fluire del mutamento che evidentemente era in corso. Entra in campo un Io che vuole, che deve, che dubita di sè e di tutto.
E’ molto complesso parlare e descrivere questo “innocente” passaggio che può avvenire nei nostri pensieri e/o attraverso le nostre parole. Noi stessi ingabbiamo la spinta che ha fatto emergere alla nostra attenzione una nuova pista da percorrere.
Proprio perchè spesso queste intuizioni avvengono in momenti di sospensione dei ritmi “normali” della nostra vita, potremmo riflettere su quanto sia calzante il termine SOSPENDERE.
Sospèndere: essere appeso, elevato da terra, essere trattenuto dal cadere, differire, ma anche dubbio, ambiguo.
Nel momento in cui questo movimento di consapevolezza avviene in estate ci troviamo a vivere una fase organizzativa dell’anno “produttivo” di sospensione, nella quale spesso non viviamo ai “soliti”ritmi e, proprio perchè sospendiamo parte delle nostre attività in favore di altre, riusciamo a guardare “le cose” da un altro punto di vista. Può capitare che questo luogo elevato dalle questioni di tutti i giorni, materiali e terrene sia quello del cuore, il quale ci fa VEDERE dove andare.
Di questa intuizione maturata in seno alla “sospensione” possiamo prendere atto e a lei affidarci ma al contempo sarebbe assai utile desistere dal volerne pianificare le tappe o metterla subito a tacere in quanto “non è possibile cambiare lavoro, cambiare casa ecc. ecc.”
Potremmo per esempio goderne di più e più a lungo se praticassimo una forma di “silente accoglienza e osservazione”. Non per codardia o per scaramanzia bensì per lasciare che il mutamento maturi con i tempi che sono più adeguati; avere davanti agli occhi ciò che per noi ha senso e rispettarne i tempi di dispiegamento ci permetterà di essere sempre in linea con esso e i tempi di “attesa” non saranno mai nè troppo lunghi nè troppo brevi. In effetti l’attesa non esisterà proprio poichè vivremo il cambiamento minuto per minuto godendoci il viaggio!
In questi casi si può davvero dire che il silenzio è d’oro, ed è l’antidoto, non per tutti, ma per molti di noi.
“Il tempo e il silenzio sono le cose più lussuose dei giorni nostri”
Tom Ford