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Vacanze con i bambini- una nuova routine è possibile

L’estate è il periodo dell’anno in cui maggiormente si modifica la nostra routine (puoi trovare i nostri approfondimenti sul tema qua e nelle dirette instagram de L’Officina delle relazioni). Si pianificano attività diverse, che spesso ci portano anche ad ampliare e diversificare i nostri contatti sociali.

Quando questo avviene in famiglie con figli piccoli, il cambiamento di routine può essere vissuto come potenzialmente stressante. Sono soprattutto i genitori a vedere come difficile da gestire la nuova quotidianità.

Il creare delle attività pianificate quotidiane o settimanali, caratterizza la realtà di molte famiglie ed aiuta a dare una cornice agli eventi, a cadenzare le giornate. Sin dai 6 mesi di vita i neonati sono in grado di riconoscere degli avvenimenti, che si ripetono nello stesso modo. Si creano così delle abitudini.

La quotidianità dei bambini, ciò che fanno durante il giorno, dove e con chi ne costituisce la loro esperienza sociale. I bambini sono naturalmente predisposti alla socializzazione e le caratteristiche del loro quotidiano possono facilitare, supportare e aumentare questa propensione. La ripetizione dei luoghi e delle azioni crea abitudine.

Le abitudini presuppongono uno schema relativo a come si dovranno svolgere determinate attività, che aiuta i genitori ad organizzare meglio la gestione famigliare e favorisce nei bambini la creazione delle aspettative.

Per i bambini molto piccoli ciò può servire ad avere dei punti di riferimento. Ciò che è famigliare per il bambino costituisce uno spazio protetto dove imparare a conoscere la realtà che lo circonda. La famigliarità dei gesti e la loro ripetizione crea competenza nei bambini e permette di percepire un qualche controllo sulla realtà, di prevederla. Tuttavia, sin dal primo anno di età diventano in grado di riconoscere e ricordare anche elementi non abituali che si discostano dal “solito”. Iniziano così a creare un proprio bagaglio di conoscenze sulla realtà che li circonda.

La condivisione di tutto questo con la famiglia permette di osservare gli effetti di ciò che si conosce sugli altri e le loro reazioni, facilitando la comprensione del processo di causa-effetto.

Spesso i genitori sono portati a considerare come fragili i propri figli, incapaci di adattarsi o ritengono che il cambiamento sia troppo oneroso e quindi non praticabile per il benessere dei bambini.

Tuttavia, è proprio durante l’estate che solitamente si creano i ricordi più belli derivati dall’infanzia proprio perché si possono avere esperienze “insolite” che sono uno sprone alla crescita e vengono ricordate meglio proprio in quanto nuove.

Molto sta alle capacità genitoriali di tollerare il cambiamento e non vivere il modificare delle propria routine come stressante. Spesso abbandonare la propria zona di comfort ci da l’impressione di lasciarci esposti ed incapaci di gestire eventuali imprevisti.

In realtà i bambini dimostrano una naturale predisposizione ad affrontare un’ampia varietà di contesti e dimostrano una spiccata capacità di adattarsi ad ognuno di loro.

Anche da un punto di vista relazionale la socialità è un comportamento innato e necessario. I bambini approcciano diversi contesti relazionali in maniera molto consapevole, modulano le loro relazioni e richieste a seconda dell’interlocutore e dell’ambiente. Osservando le relazioni esterne imparano i significati sottointesi e le diverse reazioni delle diverse persone anche in caso di situazioni e stimoli uguali.

Facilitare questo tipo di esperienze, condividendole può rivelarsi un’importante possibilità di crescita per i bambini, può aumentare le sicurezze genitoriali e unire maggiormente i membri della famiglia attraverso la condivisione di esperienze comuni non solo limitate alla gestione quotidiana.

 

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